Idraulico per la Pace: video in cui con l’occasione di riparare un lavandino otturato, parlo di diversi temi che riguardano la costruzione di una cultura di pace e di comportamenti improntati alla ricerca dell’equilibrio ecologico.

Durante questa lunga giornata di “lavoro come idraulico” a casa mia, per riparare un lavandino otturato, ho colto l’occasione per parlare di come si potrebbero tenere dei comportamenti ispirati ad un minore ricorso alle spese monetarie, prendendo in esame anche gli aspetti ecologici. Cercare di avere un tenore di vita più sobrio, che costringe a minori esborsi monetari, diminuendo quella pressione che spinge gli esseri umani ad assumere comportamenti spesso fraudolenti, violenti, immorali, ispirati allo sfruttamento altrui, o nel migliore dei casi inefficientemente semplicistici e frettolosi, avrebbe come conseguenza positiva la creazione di un clima sociale più favorevole alla pace e alla ricerca dell’equilibrio ecologico.

Nel caso illustrato nel video cerco di riparare un sifone di un lavandino, pulendolo dopo averlo smontato, piuttosto che ricorrere immediatamente all’acquisto di un sifone nuovo, pur costando questo meno di dieci euro. Ho impiegato quasi un’intera giornata per fare questo lavoro. Il lavoro di pulizia del sifone vecchio riesce solo in parte. Devo alla fine comunque comprare un sifone nuovo (oltre ad altri attrezzi – che però mi potranno servire in futuro), ma il tentativo fatto è stato comunque positivo. La fatica mostrata nel video (il vero motivo per farlo e mostrarlo) per tentare la riparazione ed il riuso sta a rappresentare il tipo di atteggiamento verso la vita che sarebbe necessario per riuscire a raggiungere l’obiettivo del comportamento ecologico e rispettoso dell’ambiente. Se ognuno si “allenasse” a compiere maggiori sforzi per raggiungere un obiettivo di interesse generale, il mondo sarebbe un posto migliore in cui vivere non solo per noi esseri umani ma anche per tanti altri esseri viventi costretti a subire il nostro stile di vita rumoroso e inquinante.

Durante il lavoro di pulizia dei tubi dell’acqua parlo di come il noleggio a lungo termine anche per elettrodomestici, porterebbe come conseguenza positiva, l’abbandono del modello di produzione ispirato dal principio dell’obsolescenza programmata dei prodotti, cioè di un modo di produrre beni che abbiano una durata volutamente più ridotta di ciò che sarebbe tecnicamente possibile. In tal modo si alimenta un’economia dell’usa e getta che non contribuisce a diffondere comportamenti rispettosi dell’ambiente. Riparazione e riuso sono due termini che vanno molto d’accordo con la cura ed il rispetto del “nostro” pianeta. Molto spesso purtroppo i tecnici che lavorano in questi campi si lasciano andare facilmente alla “strategia” semplicistica di sostituzione degli interi pezzi (o addirittura di un completo elettrodomestico o simile), senza neanche tentare una riparazione. Una seria analisi costi-benefici che includa non solo gli aspetti prettamente economici ma anche quelli ambientali potrebbe portare a risultati differenti. Cioè il solo criterio monetario non è sufficiente a giustificare le ragioni per cui le scelte di riparazione e riuso potrebbero essere preferite.

In generale poi il video ha l’obiettivo di far porre l’attenzione verso un tema assolutamente urgente e che rappresenta – secondo me – un’emergenza di cui tutti i cittadini dovrebbero occuparsi, e cioè il pericolo di una escalation di una guerra globale. Ritengo i cittadini troppo lontani dalla reale vita politica. Succedono eventi disastrosi – dovunque nel mondo e da troppo tempo – per i quali sarebbe necessario l’intervento di ognuno di noi. Viviamo un’epoca in cui l’ignoranza non è ammissibile. Tutti oggi bene o male possono sapere cosa succede nel mondo grazie ai mezzi di comunicazione. In più oggi abbiamo tecnologie che ci possono consentire una forma di comunicazione “peer-to-peer” (anche se imperfetta). Sistemi in grado di far comunicare esponenti del popolo, non necessariamente facenti parte delle classi dirigenti. I social network sarebbero utilissimi a far esprimere visioni politiche ed a diffondere comportamenti sociali nell’interesse dei popoli stessi. La cultura di massa generata dalle élite dominanti e troppo pedissequamente accettata dalla gente, potrebbe ben essere combattuta attraverso questi mezzi, potenzialmente in grado di far veicolare visioni politiche di vero interesse collettivo.

L’informazione sui “disastri globali” disponibile nel 2025, unita alle considerazioni storiche che un pò tutti possono fare, dovrebbero essere più che sufficienti per generare un alto livello di coinvolgimento, partecipazione, mobilitazione e interventismo politico dal basso, mosso da un non-più-rinviabile senso di responsabilità. Per di più oggi viviamo noi in Europa una minaccia di guerra che è molto vicina. La guerra in Ucraina – che ormai dura da anni – dovrebbe far mobilitare tutti i cittadini in modo permanente e quotidiano per impedire che nessun capo di stato o di governo possa mai anche solo per un attimo immaginare che una guerra possa essere possibile. Il mio è un ennesimo invito a prendere coscienza di questa situazione e ad agire di conseguenza.